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In giro per Milano, tra il quartiere fieristico di Rho e il Fuori Salone, in una dimensione multisensoriale

Creatività, arte, design, matericità, tendenza, esclusività, lusso, innovazione, valore…

Si è aperto a Milano lo scorso 22 aprile il Salone Internazionale del Mobile, la settimana dedicata al design e alla creatività, un evento inedito nel suo genere dove si scoprono le tendenze del domani e si ritrovano le origini del nostro Made in Italy.

Un appuntamento storico per il design nazionale e internazionale, a cui non potevamo mancare, per guardare più da vicino le novità di un settore capace di creare valore attraverso interpretazioni originali del design. Ma quello che più ha stupito e ha catturato l’attenzione dei nostri art-director sono state le spettacolari rappresentazioni in uno spazio sospeso tra reale e surreale. Eventi esclusivi, allestimenti di vetrine temporanee, top outlet, installazioni luminose lungo il percorso del Fuori Salone, in una dimensione multisensoriale, dove la creatività attraversava trasversalmente ogni settore.

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Racconta Massimiliano Magrini: “Uscendo dal quartiere fieristico ci si immerge in una vera mostra creativa, in un labirinto di showroom, di esposizioni, di installazioni, di rappresentazioni, che hanno reso la città un colorato open space. Le inedite sperimentazioni realizzate nella location del Super Studio Più, come le scenografiche installazioni di effetti visivi, musiche e sovrapposizioni di colori del noto marchio Foscarini. Le vie di Zona Tortona, stracolme di proposte e forme inedite di progettualità, dove scrutando fra gli stand si può scoprire realizzazioni di giovani designer italiani e internazionali, che liberi dalla committenza, sperimentano concept alternativi. Il brand Ilio dell’azienda Demirden di Istanbul, ne è un esempio con i suoi oggetti originali e innovativi, stravaganti ma sempre funzionali, creati trasformando materiali naturali come il legno, il vetro o la porcellana.” “DesignM, l’interpretazione del design nella progettazione di complementi d’arredo dalla capitale spagnola, con la sua linea di sedute “Donde caben2 caben3” (dove c’è spazio per due c’è spazio per tre), “Tangram” che sfrutta la modularità della grafica e “Sa” il cui disegno è il risultato dell’utilizzo di materiali basilari, antichi come il legno e il cuoio, che combinati svelano aspetti differenti quasi a ricordare dei libri affiancati l’uno all’altro. Questo e molto altro alla kermesse milanese
“Gli spettacoli e le animazioni si susseguono fino ad arrivare in Zona Romana, con lo Spazio Botta e il Teatro Franco Parenti, dove il temporary store delle icone del design vintage, di sera si trasforma in un palcoscenico dove i protagonisti del design si esibiscono come dj in una performance musicale live.”

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Per Ilaria Mauric, camminando per il Fuorisalone, Milano sembra divisa in due. “I grandi marchi offrono il meglio di sé e inaugurano nuovi Showroom nella zona di via Durini. Tra questi emergono per singolarità Poltrona Frau, Porro e B&BItalia. Poi c’è il laboratorio di idee, linfa vitale per le grandi aziende e occasione unica per giovani architetti, designer, gruppi o studenti. La mia impressione è che si stia facendo un deciso passo avanti oltre il decoro, trend molto sfruttato negli anni passati e che ora si sta iniziando a superare. Gli spazi si rivestono di pelli e matericità e gli oggetti diventano texture materiche tridimensionali
Le installazioni mostrano il desiderio vivo di interpretare un concetto, prendendo per mano lo spettatore e facendogli capire sulla propria pelle quanto studio c’è dietro a un oggetto di design: in questo senso, stupiscono per interattività o fisicità le installazioni Light Blubs, Swarowsky e Foscarini.”

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Per l’art-director Silvia Busca è stata la performance ad opera di AUX l’esperienza più coinvolgente
“L’azienda produttrice di casse musicali, per migliorare la qualità del suono senza perdere di vista la funzionalità, ha presentato un’innovativa cassa trasformabile in mobiletto porta televisore. Ma non solo. Con il progetto del tavolo musicale Aux si è aperta all’interattività e al coinvolgimento diretto del pubblico nella sperimentazione della qualità sonora dei suoi prodotti. Sembrava come avere a disposizione un’orchestra. Ogni zona della superficie del tavolo corrispondeva a un differente strumento e grazie ad un particolare cubo collegato alle casse, si poteva scegliere il brano da ascoltare e aumentare o diminuire il volume, creando così una personale e originale interpretazione del brano.”

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Secondo Daniele Canonici, “la fiera ubicata a Rho Pero è quanto di più bello può offrire il design italiano, se inteso come qualità dei marchi e cura delle esposizioni, ma la freschezza di idee e la possibilità di interazione e scambio di Zona Tortona, e da quest’anno Zona Romana, sono davvero uniche
“Al di là della piacevolezza di scoprire le novità in aree particolari, riqualificate, e già da sole coinvolgenti, sento di poter sostenere che Milano, in quanto punto di riferimento per il design nazionale e internazionale, ha saputo farsi portavoce dei “nuovi”, insistenti e inevitabili concetti dell’ecosostenibilità, e della forma strettamente legata alla funzionalità (senza essere necessariamente e forzatamente razionali)
“Arte e design davvero “Democratici”: un concetto al quale, fortunatamente, sapremo abituarci molto presto.” “Durante la settimana del design si è respirata aria di nuova consapevolezza, di sperimentazione anche per il sociale, di interscambiabilità di culture.”

In una fase difficile come quella che stiamo vivendo, il Salone del Mobile è la dimostrazione che il design ha capito che deve fare squadra per difendere un sistema che oggi più che mai ha bisogno di produrre valori.

 

Per maggiori informazioni, su Flickr:

Guarda la galleria fotografica del Fuori Salone di Ilaria Mauric

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